Teatro Alla Scala 28/10/2013
ibretto di Antonio Ghislanzoni
L’ultimo titolo in programma per la stagione 2012/2013 al teatro alla Scala di Milano è stato una delle opere più famose ed amate di Giuseppe Verdi: Aida, nella famosa versione di Zeffirelli che aveva inaugurato la stagione 2006/2007.
Per l’occasione è stato scelto uno dei direttori italiani più apprezzati del momento: Gianandrea Noseda che ha diretto in modo ottimo l’orchestra scaligera. Una direzione fluida e vibrante che ha reso appieno tutto l’esotismo dell’opera e tutta la ridondanza musicale della partitura.
Hui He si conferma come la migliore Aida del momento, la voce è vibrante senza cedimenti e senza forzature, capace di rendere tutte le emozioni del personaggio senza eccessi a cui si accompagna una presenza scenica di altissimo livello. È stata lei la vera trionfatrice della serata. Molto intensa nel terzo atto sia nelle bellissima aria e nei duetti con Amonasro e Radames, i sui pianissimo sono stati veramente straordinari coma la capacità di controllare la potenza e gli acuti.
Gli altri intepreti ad esclusione di Ambrogio Maestri che ha interpretato un ottimo Amonasro con una voce solenne e nel contempo furiosa, non sono stati all’altezza di cotanta protagonista.
Fabio Berti non è stato un Radames buono, la sua voce ha un ottimo centro ma si perde negli acuti tanto che alla fine è stato contestato da parte del pubblico.
Ekaterina Semenchuk non è stata certamente all’altezza del personaggio di Amneris, molto debole vocalmente ed assente scenicamente è stata duramente dal pubblico.
Buona la prestazione di Marco Spotti nel ruolo di Ramfis e di Alexander Tsymbaliuk nella parte del Re.
Completavano il cast la sacerdotessa Sae Kyung Rim e Jaeheui Kwon nel ruolo del messaggero.
Molto apprezzate le coreografie si quella dei Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala che quelle dei primi ballerini Beatrice Carbone e Marco Agostino che hanno ricevuto molti applausi.
Ottima come sempre la prova del coro del Teatro alla Scala preparato da Bruno Casoni.
La messa in scena così esotica e barocca di Franco Zeffirelli si è dimostrata come sempre la migliore che ci possa essere per Aida, opera che rappresenta per eccellenza l’immaginario esotico di metà ottocento e che più di altre non può essere sganciata dal contesto del periodo in cui è stata composta e che mal si presta ad attualizzazioni e modernizzazioni.
Comunque una bella serata con grandi ovazioni per il maestro Noseda e soprattutto per la grandissima prestazione della protagonista Hui He.
Direttore Gianandrea Noseda
Regia Franco Zeffirelli
Ripresa da Marco Gandini
Scene Franco Zeffirelli
Costumi Maurizio Millenotti
Coreografo Vladimir Vasiliev
Il Re Alexander Tsymbalyuk
Amneris Nadia Krasteva
Aida Hui He
Radamés Marco Berti
Ramfis Marco Spotti
Amonasro Ambrogio Maestri
Messaggero Jaeheui Kwon
Sacerdotessa Sae Kyung Rim
Ballerini Deborah Gismondi, Beatrice Carbone, Marco Agostino
Corpo di ballo del Teatro alla Scala diretto da Makhar Vaziev
con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala diretta da Frederic Olivieri
Orchestra e Coro del Teatro Alla Scala
Domenico Gatto