Il Barbiere di Siviglia. Rossini. Pesaro

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Rossini Opera Festival, Pesaro. Teatro Rossini, 14 agosto 2014

IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Commedia di Cesare Sterbini
Edizione critica Fondazione Rossini/Casa Ricordi, a cura di Alberto Zedda
Esecuzione in forma semiscenica

Un rapporto davvero proficuo quello tra il Rossini Opera Festival e l’Accademia delle Belle Arti di Urbino, un rapporto che affonda le sue radici nell’Adelaide di Borgogna allestita nel 2006 in forma di concerto e che, nel caso de Il barbiere di Siviglia datato 2014, ha visto un impegno notevole da parte dell’Accademia stessa che si è occupata di tutto, dell’ideazione, della progettazione, degli elementi scenici, dei movimenti di regia, dei video e dei costumi. Il risultato che ne deriva è un allestimento in forma semiscenica che, nella sua semplicità, si rivela di straordinaria efficacia e palesa, a monte, una sapiente conoscenza delle dinamiche teatrali.
In scena gli elementi sono pochi, un modellino in scala del teatro Rossini diviso in quattro parti, qualche sedia, un pianoforte, delle poltrone e alcuni tavoli ricoperti da tovaglie candide con la scritta “Bartolo”. L’azione si svolge in gran parte in platea e nei palchi con i cantanti che si mescolano al pubblico, totalmente coinvolto dunque in una rappresentazione piena di scoppiettante energia. Parecchi i coups de théâtre che vanno, per citarne solo alcuni, dalla caffettiera posta sul tavolo che durante l’aria della calunnia inizia a gorgogliare fino a inondare la tovaglia di liquido marrone, all’ufficiale della Forza che fa il proprio ingresso in platea su un cavallo di cartapesta guidato dai ragazzi dell’Accademia vestiti da operai, per giungere fino all’esilarante momento in cui il conte, travestito da maestro di musica, sbuca declamando il suo martellante “pace e gioia” direttamente da un’apertura palesatasi nel tavolo al quale Bartolo si è accomodato per cenare. Suggestive, dal canto loro, anche le proiezioni che si riflettono su tutta la struttura architettonica del teatro, sottolineando con colori, scritte ed effetti ottici i momenti topici dell’azione.

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Di grande levatura l’intero cast. Nel ruolo del titolo Florian Sempley ha dimostrato una capacità attoriale fuori dal comune che gli ha permesso di delineare un Figaro di spessore, dotato persino di curiose capacità ipnotiche che egli esercita per distrarre Bartolo durante la scena della lezione di musica: la voce è profonda e ricca di colori, la tecnica ottima, soprattutto nelle agilità. Argutissima e dallo sguardo vezzoso la Rosina di Chiara Amarù: l’acuto è solido, il fraseggio morbido, l’adesione a quella vena tra il sagace e il pungente tipica del personaggio felicissima. Paolo Bordogna tratteggia con accento sicuro un Bartolo giovanile e frizzante, al tempo stesso acuto indagatore e serioso padrone della scena: il timbro è caldo e vellutato, l’emissione precisa e ben calibrata. Juan Francisco Gatell nei panni del Conte ha voce leggera, ma pulita e squillante, il suo personaggio appare però lievemente meno caratterizzato degli altri. Insinuante e bigotto il Basilio di Alex Esposito che mette in piena luce tutte le sue doti di straordinaria espressività e comunicativa tratteggiando un personaggio spesso divertente, ma mai sopra le righe: la voce è sonora in tutti i registri. Acuto solido e cristallino per la Berta di Felicia Bongiovanni. Con loro Andrea Vincenzo Bonsignore nei panni di Fiorello e dell’Ufficiale, Alberto Pancrazi in quelli di Ambrogio. Appena sufficiente la prova del Coro San Carlo di Pesaro che ha evidenziato alcune incertezze.

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Precisa la bacchetta di Giacomo Sagripanti che ha saputo dare una lettura brillante della partitura puntando molto sul nitore del suono e sulla ricerca di un ritmo piacevolmente incalzante.
Alla fine dello spettacolo vere ovazioni di pubblico per tutti, ragazzi dell’Accademia compresi.

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Il Conte d’Almaviva JUAN FRANCISCO GATELL
Bartolo PAOLO BORDOGNA
Rosina CHIARA AMARÙ
Figaro FLORIAN SEMPEY
Basilio ALEX ESPOSITO
Berta FELICIA BONGIOVANNI
Fiorello/Ufficiale ANDREA VINCENZO BONSIGNORE
Ambrogio ALBERTO PANCRAZI

Direttore GIACOMO SAGRIPANTI
Maestro del Coro SALVATORE FRANCAVILLA
Ideazione, progettazione, elementi scenici, movimenti di regia, video e costumi ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI URBINO

CORO SAN CARLO DI PESARO
ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Simone Manfredini