Alì Babà e i 40 Ladroni alla Scala di Milano

Alì Babà e i 40 Ladroni alla Scala di Milano
Alì Babà e i 40 Ladroni alla Scala di Milano

Il progetto di affidare un titolo ad ogni stagione scaligera  agli studenti dell’Accademia della Scala di Milano è certamente positivo ed apprezzabile. Quest’anno è la volta di “Alì Babà ed i 40 ladroni” di Luigi Cherubini, con la regia classica di Liliana Cavani e la direzione dell’esperto  Paolo Carignani, dopo la preparazione di Luciana d’Intino.

L’opera in sé puo’ risultare interessante, anche se priva di guizzi particolari che accendano entusiasmi uditivi.

La regia molto classica, salvo l’inizio dei due atti con l’ambientazione in sala di lettura di una ben provvista biblioteca e poi un grande muro bianco che alle fatidiche parole, ‘Sesamo apriti’ si apre alla caverna contenente il rilucente tesoro; simpatico anche l’ingresso di Nadir e poi il finale di Delia e Nadir su motocicletta rossa d’antan.

L’attenzione va rivolta tutta i ragazzi dell’Accademia, ai quali va un globale apprezzamento, con qualche nota positiva in più per Alice Quintavalla/Morgiane, Enkeleda Kamani/Delia e Hun Kim/Nadir.

L’insieme, anche se prevedibile, risulta gradevole e fruibile. I vari ruoli ben assegnati e buona presenza scenica. Hun Kim presenta un bel tono e facilità negli acuti, Enkeleda Kamani è agile, ricca di colori e ben impostata, come Alice Quintavalla che offre anche bel tono ed impostazione sicura.

Particolarmente interessanti anche Paolo Ingrasciotta nel ruolo del titolo ed anche Ramiro Maturana  in Phaor.

Il siparietto per i cambi scena è un cielo stellato che brilla.

Direzione, coro e balletti ben apprezzati.

La Musica vince sempre.

Renzo Bellardone