Crítica L´ocasione fa il ladro de Rossini


16/10/2012

Il nuovo sforzo dell’Atelier della Fenice al Teatro Malibran è volto alla messa in scena de “L’occasione fa il ladro” di Gioacchino Rossini.

La trama si snoda secondo una delle vicende solite della commedia: lo scambio d’identità.

Don Parmenione ed il conte Alberto, che si sono riparati da un temporale in una locanda, sono alla ricerca di due donne: il primo cerca la figlia di un amico, fuggita con un amante; il secondo è in viaggio verso la donna che il padre, in punto di morte, gli ha destinato, la marchesa Berenice.

Nel ripartire dalla locanda, i due si scambiano casualmente le valigie: Don Parmenione, aperta la valigia del conte, vi trova il ritratto di una bellissima donna, che ritiene essere la marchesa (si scoprirà soltanto alla fine dell’opera che il ritratto era in realtà quello della sorella del conte): affascinato, decide di sostituirsi ad Alberto.

La scena si trasferisce poi nella casa di Berenice, che, per essere certa delle buone intenzioni del promesso sposo, chiede all’amica Ernestina, sua ospite, di assumere la sua identità, fingendo nel contempo di essere una cameriera.

Alberto si innamora di Berenice nonostante la sua apparente condizione di cameriera, mentre Parmenione si invaghisce di Ernestina, la quale altri non è che la giovane fuggita dal padre che Parmenione stava cercando: abbandonata dall’amante, accetta la proposta di matrimonio di

Parmenione. Il lieto fine è assicurato per entrambe le coppie.

 

Preme da subito sottolineare l’alto valore del progetto formativo del Gran Teatro la Fenice che si unisce in sinergia all’Accademia delle Belle Arti di Venezia ed al Conservatorio Benedetto Marcello per offrire un’occasione concreta di lavoro ai giovani, confezionando al contempo uno spettacolo a basso costo di produzione.

 

Il cast è sostanzialmente di buon livello. Irina Dubrovskaya, nel ruolo di Berenice, sfoggia un canto sicuro e svettante nel settore acuto. Alcune durezze nei picchiettati ed una dizione non sempre impeccabile non inficiano la qualità della performance. La caratterizzazione del personaggio è più che sufficiente.

Paola Gardina, nel ruolo di Ernestina, trova il punto di forza nell’interpretazione. Canto non sempre all’altezza.

Omar Montanari nel ruolo di Parmenione offre un’ottima prova di cantante e di attore: la voce è di buona pasta e ben timbrata, la dizione eccellente e la gestione della scena risulta efficace.

Giorgio Misseri interpreta felicemente il conte Alberto. Dotato di voce assai adatta al repertorio rossiniano, fa sfoggio di una linea di canto corretta nonostante alcuni eccessi d’enfasi .

Enrico Iviglia interpreta il ruolo di Eusebio con voce garbata ma, a tratti però fatica a superare l’orchestra.

A Giovanni Romeo il difficile ed importante ruolo del buffo, il servitore Martino. Romeo mette a disposizione una buona voce e un’ottima musicalità, ma la caratterizzazione del personaggio purtroppo non funziona.

 

La regia non sempre si è dimostrata coerente con la bellezza dello spettacolo. Betta Brusa ha confezionato uno spettacolo formalmente elegante ma sostanzialmente privo di ritmo. Non sempre ha giovato l’impiego di un gruppo di ottimi mimi: talora figure astratte di valenza simbolica, talora integrate nella vicenda.

L’impianto scenografico, improntato a criteri tradizionali, ha elegantemente incorniciato la vicenda.

Un velatino teso in proscenio ha ammantato di delicatezza e impalpabilità l’intera pièce.

Belli i costumi però hanno avuto il difetto di non definire i caratteri dei personaggi.

 

Il M° Stefano Rabaglia ha diretto l’orchestra del Teatro la Fenice e del Conservatorio Benedetto Marcello garantendo un buon equilibrio sonoro col palcoscenico.

Il pubblico ha risposto positivamente applaudendo, anche a scena  aperta.

 

Don Eusebio – Enrico Iviglia
Berenice – Irina Dubrovskaya
Conte Alberto – Giorgio Misseri
Don Parmenione – Omar Montanari
Ernestina – Paola Gardina
Martino – Giovanni Romeo

maestro concertatore e direttore
Stefano Rabaglia

regia
Elisabetta Brusa

scene e costumi
Laboratorio Accademia di Belle Arti di Venezia

Orchestra del Teatro La Fenice
Orchestra del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia

nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice
nel bicentenario della prima rappresentazione

 

Andrea Santagiustina