Reggio Emilia
Teatro Valli
30/10, 1-2/11/2012
“War es so schmählich, was ich verbrach…” (Fu così grave la mia colpa…), tutti almeno una volta nella vita abbiamo fatto questa semplice domanda ma, quando a pronunciarla è Brünnhilde, l’essere più sapiente del cosmo, la figlia prediletta del re degli dei Wotan, allora questa domanda diviene il centro di un dramma di dimensioni cosmiche e si comprende appieno l’incredulità e lo smarrimento della fanciulla divina di fronte all’ira terribile del padre. Solo alla fine dopo essere diventata umana, dopo essere stata amata e tradita, la valchiria comprenderà appieno le motivazioni del padre e pronuncerà: “Alles weiss ich! … Mein Erbe num nehm’ ich zu eigen” (Io ora so tutto!… Ora della mia eredità io m’impossesso) accendendo la pira, che brucerà il corpo di Siegfried ed il suo stesso, che riconsegnerà “Vefluchter Reif! Furchtbarer Ring!“ (Il terribile cerchio! L’anello maledetto) alle figlie del Reno, facendo tornare l’armonia nell’universo e finalmente si riconcilierà col padre: “Ruhe, ruhe, du Gott!” (pace, pace oh dio!).
Tutta la vicenda del Ring des Nibelungen sta in questo dramma di separazione fra un padre ed una figlia, fra il dio supremo e la figlia prediletta, quella che egli considera il suo volere. Per redimere il mondo e far tornare l’oro nel Reno, Wotan deve dividersi da Brünnhilde, in modo che ella diventi libera d’agire, in modo che ella diventi il suo desiderio che non può essere pronunciato.
Il dramma universale che è la tetralogia di Wagner è andato in scena a Reggio Emilia in un allestimento ridotto, denominato Ring Saga realizzato da Jonathan Dove e Graham Vick.
Allestimento ridotto sia nella messa in scena che nell’orchestra che se da un lato fa storcere il naso ai puristi dall’altro ha il gran de merito di poter far si che il grande capolavoro wagneriano possa essere proposto anche nei calendari dei teatri minori, da cui fino ad ora è sempre stato escluso.
La riduzione dell’orchestra per una formazione di soli 19 elementi in cui viene conservata ogni sezione che compone l’orchestra wagneriana ma riducendo la dimensione, fa si che tutte le melodie wagneriane possano essere suonate ma nello stesso tempo manca di pesantezza musicale in alcune pagine; soprattutto il grande finale dell’oro del Reno con l’apparizione dell’arcobaleno e la cavalcata delle valchirie all’inizio del terzo atto de La Valchiria sono molto sacrificati ma anche il primo atto della stessa opera con tutto l’evolversi della vicenda amorosa di Siegmund e Sieglinde manca di quella musica avvolgente a cui si è abituati. Il resto della partitura riesce a scorrere abbastanza bene.
Per quanto riguarda i tagli alla partitura, è vero che sono state eliminate delle parti secondarie per lo svolgimento della vicenda, ma alcune cose balzano all’occhio: non tanto la soppressione di alcuni personaggi come Froh o le Norne, quanto la riduzione delle Valchirie da otto a tre e soprattutto il taglio dei bellissimi terzi atti di Walküre e Siegfried, sono evidenti e musicalmente rilevanti.
Nel cast, certamente non composto da voci wagneriane, spicca la Brünnhilde di Cécile De Boever, ottima voce ed anche ottima presenza e padronanza del personaggio e molto struggente e coinvolgente nel finale della saga in cui è unica protagonista.
Accanto a lei ottime le prove di Cheri Rose Katz nel doppio ruolo di Erda e Waltraute, di Nora Petrocenko nella parte di Frika e di Jihye Son come Sieglinde.
Buone anche le prove degli uomini a partire dal Wotan di Ivan Ludlow, bella voce ed ottima presenza, anche se va detto che è stato il più sacrificato dall’allestimento, in quanto il voler rappresentare nella stessa giornata valchiria e Sigfried ha fatto si che egli arrivasse stanchissimo alla prova impegnativa del terzo atto del Sigfrido, non cosa di poco conto e da prendere in considerazione per il futuro.
Ottimi anche Lionel Peintre come Alberich e Johannes Schmidt nel doppio ruolo di Fafner ed Hagen. Bello e sfacciato il Siegfried di Jeff Martin come drammatico il Siegmund di Marc Haffner.
Ottima la direzione di Léo Warynski, che ha diretto l’Orchestra Remix Ensamble.
Un plauso al teatro Municipale Valli di Reggio Emilia che ha avuto il coraggio di aprire con questo “Mini Ring” la stagione dell’anno del duecentenario Wagneriano, un’operazione da prendere ad esempio da parte dei teatri più piccoli per avvicinare il pubblico al capolavoro del maestro tedesco.
Orchestra Remix Ensemble Casa da Música, Porto
direttore Léo Warynski
regia Antoine Gindt
collaboratore alla regia Élodie Brémaud
drammaturgia, traduzione, sottotitoli Aleksi Barrière e Laurent Prost
scenografia Elise Capdenat
luci Daniel Levy
creazione digitale Tomek Jarolim
costumi Fanny Brouste
trucco e acconciature Véronique Nguyen
accessori Martin Gautron
copia, correzioni e adattemento Fabrice Goubin
maestri collaboratori Christophe Manien e Nicolas Fehrenbach
DAS RHEINGOLD
Woglinde Mélody Louledjian
Wellgunde Jihye Son
Flosshilde Camille Merckx
Erda Cheri Rose Katz
Freia Hélène Fauchère
Fricka Nora Petrocenko
Loge Fabrice Dalis
Alberich Lionel Peintre
Fafner Johannes Schmidt
Fasolt Martin Blasius
Donner Alexander Knop
Wotan Ivan Ludlow
DIE WALKÜRE
Siegmund Marc Haffner
Sieglinde Jihye Son
Hunding Martin Blasius
Brünnhilde Cécile De Boever
Wotan Ivan Ludlow
Fricka Helmwige Nora Petrocenko
Gerhilde Mélody Louledjian
Waltraute Cheri Rose Katz
SIEGFRIED
Siegfried Jeff Martin
Alberich Lionel Peintre
Mime Fabrice Dalis
Brünnhilde Cécile De Boever
Der Wanderer Ivan Ludlow
Fafner Johannes Schmidt
Waldvogel Mélody Louledjian
Erda Cheri Rose Katz
GÖTTERDAMMERUNG
Hagen Johannes Schmidt
Gunther Alexander Knop
Gutrune Hélène Fauchère
Alberich Lionel Peintre
Siegfried Jeff Martin
Brünnhilde Cécile De Boever
Woglinde Mélody Louledjian
Wellgunde Jihye Son
Flosshilde Camille Merckx
Waltraute Cheri Rose Katz
Commissione della Birmingham Opera Company, 1990
Produzione T&M-Paris – Casa da Música, Porto
Coproduzione Les Théâtres de la Ville de Luxembourg – Réseau Varèse (sovvenzionato dal Programma Cultura della Commissione Europea) – Cité de la Musique – Festival Musica, Strasbourg – Théâtre de Saint-Quentin-en-Yvelines
Domenico Gatto