Un cantastorie fantasmagorico, affabulatore ed incantatore, ovvero Vinicio Capossela, si è esibito sul palco del Maggiore di Verbania, cambiando cappelli, abiti, mantelli e facendo ritmare con le mani e ballare tutto il pubblico in sala.
Standing Ovation assicurata per questo funambolico interprete che con la voce attraversa tutta la policromia, dai colori profondamente ambrati fino ad elevarla allo stridente acuto ed il tutto per amplificare scenicamente il travolgente spettacolo.
Capossela trasmette allegria pura, senza dimenticare una sottile vena di malinconia poetica e senza dimenticare l’anima di uomo che certamente ha vissuto e che qui racconta quasi sussurrando di ‘Labirinti dell’attesa di cui è composta la vita’ e narra di ‘sirene che non hanno nè coda nè piume e che non cantano il futuro’ .
Il successo garantito già sulla carta è stato convalidato dalla presenza della corposa Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini diretta dal simpatico, oltre che bravo Stefano Nanni. Con gesto chiarissimo e morbidamente ampio ha diretto puntualmente ed armonicamente, facendo anche da comprimario in alcuni momenti dello spettacolo.
Renzo Bellardone