Terza giornata
“GÖTTERDÄMMERUNG”
Libretto e Musica di Richard Wagner
“Alles, alles, alles weiss ich, alles ward mir nun frei! Auch deine Raben hör’ ich rauschen; mit bang ersehnter Botschaft send’ ich die beiden nun heim. Ruhe, ruhe, du Gott! Mein Erbe nun nehm’ ich zu eigen. Verfluchter Reif! Furchtbarer Ring! Dein Gold fass’ ich und geb’ es nun fort. Der Wassertiefe weise Schwestern, des Rheines schwimmende Töchter, euch dank’ ich redlichen Rat. Was ihr begehrt, ich geb’ es euch: aus meiner Asche nehmt es zu eigen! Das Feuer, das mich verbrennt, rein’ge vom Fluche den Ring!”
“Tutto, tutto, so tutto, ormai per me tutto è sgombro! Anche odo il fremito del volo dei tuoi corvi; col messaggio da te atteso e temuto io ora li rimando a casa. Pace ora, pace, o dio! Dell’eredità che mi spetta io ora m’impossesso. Orribile cerchio! Maledetto Anello! Il tuo oro io stringo, che dono ad altri. Delle acque profonde o sagge sorelle, nuotanti figlie del Reno, a voi son grata del leale consiglio. Quel che bramate a voi io rendo: dalla mia cenere fatelo vostro! Il fuoco che mi sta per consumare, purifichi l’anello maledetto!”
Brünnilde, la protagonista centrale di tutta la vicenda, dopo essere stata degradata da divinità immortale a donna mortale, aver provato l’amore, il tradimento e la vendetta ed essersi alleata – lei figlia prediletta di Wotan: il dio splendente – con Hagen: figlio dell’oscuro nibelungo Alberich nel momento finale della tetralogia, vedendo l’anello al dito del cadavere di Siegfried, prende finalmente coscienza del ruolo che suo padre le ha assegnato: quello di redentrice dell’universo macchiato dalla colpa originale di Alberich che aveva rubato l’oro alle figlie del Reno.
Il 22 maggio scorso: giorno del bicentenario della nascita di Wagner, è andato in scena al Teatro alla Scala di Milano il Götterdämmerung a conclusione dell’intero ciclo, iniziato nel 2010: Der Ring der Nibelungen nell’edizione diretta da Barenboim e Cassiers. La tetralogia è stata realizzata in coproduzione con la Staatsoper Under den Linden di Berlino.
E’ inanzitutto necessario segnalare che, per motivi di salute, Barenboin non ha potuto prendere parte a questa celebrazione. Al suo posto è salito sul podio Karl-Heinz Steffens (già clarinetto solista dei Berliner Philarmoniker ) che dal 2007 si è dedicato esclusivamente alla direzione d’orchestra.
La sua direzione della complessa partitura è stata di alto livello, riuscendo ad amalgamare al meglio tutte le sezioni delineando con precisione tutti i leitmotiv e mantenendo al tempo una continuità musicale fra le varie scene come spesso non si riesce a rednere. Fra le diverse sezioni orchestrali vanno comunque menzionati gli ottoni che,in quest’opera, sono sottoposti ad un grande impegno che , qui, hanno magistralmente sostenuto. Grazie a loro e all’orchestra intera di grande suggestione sono risultate la “Cavalcata di Siegfried sul Reno” nel primo atto e la “Marcia funebre” nel terzo.
Irene Theorin è stata un’ottima Brünnilde dalla voce potente e dalla presenza scenica straordinaria. Esperta nell’interpretazione di questo questo personaggio è riuscita a metterne bene in mostra tutti gli aspetti emotivi : l’amore, il senso del tradimento, l’angoscia, la vendetta e la consapevolezza. La voce della Theorin è perfetta per la parte e, anche se qualche acuto è risultato forzato, la resa complessiva è stata straordinaria. Molto intensa nel duetto con Waltraute, riesce a dare il meglio di se nel secondo atto dove fa coniugare al meglio doti vocali e sceniche. Nel grande finale poi, una delle pagine più impegnative che siano mai state composte, la Theorin ha portato a termine l’opera nel modo migliore possibile e le ovazioni che ha ricevuto sono state tuttemeritate.
Lance Ryan, invece, come Siegfried non ha suscitato lo stesso entusiasmo. Se a livello scenico è riuscito a rendere appieno il carattere di questo eroe-bullo localmente non è stato in grado di esprimere tutti le sfumature musicali ed emotive del personaggio e della vicenda. La sua performance è risultata così piatta e prima di pathos ed in alcuni momenti risulta sgradevole anche l’emissione.
E nonostante un miglioramento nel progredire della performance è più volte inciampato in diversi passaggi: sia nel momento del giuramento nel secondo atto – dove la sua emissione è risultata ancor più sgradevole se confrontata con quella limpida ed efficace della Theorin – sia nel passaggio, successivo al confronto con le figlie del Reno, del lungo racconto in cui avrebbe dovrebbe esprimere varie emozioni e nel quale, invece, è risultato piuttosto piatto.
Mkhail Petrenko ha dato vita ad un ottimo Hagen, voce forse un po’ chiara per la parte ma sicuramente bella ed elegante. Ottimo anche scenicamente è riuscito a trasmettere tutta la cupezza che il personaggio impone. Il finale del secondo atto: il confronto con Brünnilde, è stato probabilmente il momento più bello ed intenso della serata. Sicuramente ci saranno stati Hagen più “malvagi” ma questo di Petrenko, con la sua eleganza innata, risulta veramente essere un subdolo seduttore come pochi altri sono riusciti a rendere.
Gerd Grochowski nel ruolo di Gunther è risultato credibile ed ha mostrato una bella voce ed un’ottima presenza scenica. Ottima prova ha dato Anna Samuil nel ruolo di Gutrune, intensa nel lamento premonitore del terzo atto. Buona prova ha dato anche come terza Norna nel prologo iniziale.
La Waltraute di Waltraud Meier è ormai da manuale, da studiare nei conservatori come modello di perfezione. Il suo lungo monologo è stato commovente ed il confronto con la Brünnilde della Theorin veramente straordinario sia per le vocalità delle cantanti che per la forza scenica delle due. Eccellente la Meier anche nel ruolo della seconda Norna.
Johannes Martin Kränzle è uno straordinario Alberich, demoniaco e subdolo, la voce perfetta per la parte così come l’interpretazione scenica.
Buona prova anche di Aga Mikolay (Woglinde), Maria Gortsevskaya (Wellgunde) e Anna Laprovskaja (Flosshilde) le tre Ondine del Reno e di Margarita Nekrasova nel ruolo della prima Norna. Come sempre eccellente il coro preparato da Bruno Casoni.
La regia di Guy Cassier, avendo limitato questa volta l’impiego dei ballerini, è risultata molto gradevole. Anche se ambientata in una dimensione quasi atemporale ha una impostazione tradizionale nei movimenti e nella gestualità. I personaggi sono molto bene caratterizzati ed ognuno è riuscito a trasmettere tutte le emozioni che l’evolversi della vicenda impone. Una buona parte del merito per il risultato spettacolare va alla scenografia di luce creata da Enrico BagnolI. Grazie alla creatività di questo eccellente light designer italiano apprezzato da anni in tutta Europa sono risultati di forte impatto l’apertura di sipario con l’affresco delle tre Norne che, seppure quasi immobili danno un’immagine di forza e di plasticità. Così come molto forte è risultato essere il quadro finale del secondo atto, dove in un palco quasi vuoto e molto oscuro avviene in confronto fra la figlia della luce ed il figlio delle tenebre. In questo contesto anche i video di Arjen Klerkx e Kurt d’Haeseleer non risultano invasivi ma funzionali alla vicenda così come belli e funzionali risultano i costumi di Tim Van Steenberger.
Un bello spettacolo che non ha fatto pesare per nulla la lunghezza, per molti eccessiva, della terza giornata de Der Ring des Nibelungen, con un teatro non proprio affollato ma che ha apprezzato molto la messa in scena.
Siegfried LANCE RYAN
Gunther GERD GROCHOWSKI
Alberich JOHANNES MARTIN KRÄNZLE
Hagen MIKHAIL PETRENKO
Brünnhilde IRÉNE THEORIN
Gutrune ANNA SAMUIL
Waltraute WALTRAUD MEIER
Die erste Norn MARGARITA NEKRASOVA
Die zweite Norn WALTRAUD MEIER
Die dritte Norn ANNA SAMUIL
Woglinde AGA MIKOLAJ
Wellgunde MARIA GORTSEVSKAYA
Flosshilde ANNA LAPROVSKAJA
Direttore Karl-Heinz Steffens
Maestro del Coro Bruno Casoni
Regia e scene Guy Cassiers
Scene e luci Enrico Bagnoli
Costumi Tim Van Steenbergen
Video Arjen Klerkx, Kurt d’Haeseleer
Coreografia Sidi Larbi Cherkaoui
Danzatori della compagnia di balletto Eastman (Antwerpen)
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
In coproduzione con Staatsoper Unter den Linden, Berlino
In collaborazione con Toneelhuis (Antwerpen)
Domenico Gatto