Boris Godunov. Mussorgsky. Sofia

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Sofia, 27 – 28 Giugno 2014

Per festeggiare i 100 anni dalla nascita di Boris Christoff, una delle grandi glorie nazionali bulgare,  il direttore del Teatro Nazionale dell’Opera di Sofia Plamen Kartaloff ha fortemente voluto realizzare una messa in scena del Boris Gudunov nella piazza antistante la cattedrale di Sofia,  dove il celebre basso Bulgaro, che di quest’opera è stato uno degli storici interpreti, riposa.  Se poi si somma che quest’ anno avrebbe compiuto 85 anni Nicolai Ghiaurov, altro straordinario Boris, che da poco è morto Nicola Ghiuselev e che la cattedrale è stata inaugurata 90 anni fa si capisce come mai sia il Patriarca della Chiesa Ortodossa Bulgara, sia Yordanka Fandakova, sindaco di Sofia abbiano aderito con entusiasmo a questo progetto ed abbiano concesso gli spazi in modo gratuito e per tutto il tempo necessario all’organizzazione del Teatro Nazionale dell’Opera di Sofia. In realtà questa messa in scena ha rappresentato, non solo per i cittadini della capitale, ma, per tutto il popolo bulgaro un momento di grande identità nazionale tanto che alle tre recite previste se ne sono dovute aggiungere altre due, nonostante, ci abbia  confidato la direzione del teatro, il prezzo del biglietto non fosse economico.

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La prima recita è stata preceduta, nel pomeriggio, da un rinfresco presso l’ambasciata di Turchia, dove ci viene detto che l’ambasciatore turco è un grande appassionato e sostenitore di opera. Dopo il rinfresco veniamo condotti presso la piazza dove è stato allestito il palco e dove vi è presente un imponente schieramento di forze di sicurezza, con tanto di metal detector all’ingresso, questo perché ad assistere alla rappresentazione vi è anche il Primo Ministro Bulgaro, il quale ha acquistato i biglietti per sè, la moglie, il figlio ed i soli due membri che compongono la sua scorta.

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La messa in scena è dominata dalla cattedrale, dalla quale esce la processione dell’incoronazione e che diventa protagonista nelle scena della morte in cui Boris entra in modo quasi estatico come fosse una vera ascensione. Di fronte alla chiesa viene creato un bosco di betulle con delle rotaie rosse, che prima vengono usati come veri binari su cui circolano prima la copia del Cremlino e poi l’osteria lituana, e che dopo, sollevati, creano lo spezio interno sui quali viene adagiata la mappa del mondo, che Kartaloff ci dice sia essere  la copia di quella originale dello Zar Gudunov. All’interno di questo impianto scenico, si alternano momenti molto suggestivi, come la processione delle icone e la scena dell’inseguimento del falso Dimitri, realizzata con l’uso di cavalli veri.

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Accanto a Kartaloff, regista e scenografo, bisogna fare i complimenti alla sua assistente Vera Beleva, alle costumiste Marta Mironska e Stanka Vauda bravissime nel dare una netta differenziazione fra gli abiti miseri del popolo e quelli sfarzosi della corte, all’assistente scenografo Alezander Kostyuchenko ed al datore di luci Andrej Hajdinjak.

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Ottimo il Maestro Kostantin Chudovski , giovane direttore d’orchestra capace di dirigere tutta la partitura a memoria, coadiuvato splendidamente dall’orchestra e dal coro preparato Violeta Dimitrova; molto suggestivo il coro di voci bianche guidato da Tania Lazarova.

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I due cast composti tutti da cantanti locali si sono dimostrati di altissimo livello partendo dai due Boris: Martin Tsonev, nella prima serata, imponente bass-bariton e Svetozar Rangelov, nella seconda, dal bel fraseggio, entrambi hanno riscosso un trionfo meritato.

Ma  trionfo è stato per tutti i componenti del cast.

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Bravissimi sia il tenore russo Sergey Drobishevsky, l’unico straniero della compagnia, che  Daniel Ostretsov, nel ruolo del subdolo Principe Shuysky.

Nonostante fosse penalizzato dal taglio dell’atto polacco,  Kostadin Andreev, ha reso bene  Grigory – Falso Dimitri, sia nella scena intima del convento sia in quella allegra della locanda.

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La compagine femminile non ha demeritato:  Tsveta Sarambelieva ammiccante ostessa, Valentina Slavova delicata Xsenia ed Andreana Nikolova nel ruolo della nutrice. Di grande effetto la scelta di usare un bambino vero, al posto del classico mezzosoprano per il ruolo di Feodor reso egregiamente da Mario Krastev.

Ottimo anche il resto del cast:  l’esuberante Varlaam di Peter Buchkov, Shchelkalov del baritono Biser Giorgev, Misail di Plamen Papazikov e l’emozionante Innocente, interpretato dal bravo Hrisimir Damyanov.

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In ultimo una nota ai due interpreti di Pimen, Angel Hristov nella “prima” e Dimitar Stankev nella seconda recita. Personaggio che per scelta registica stava onnipresente in scena, su una guardiola sopraelevata segnando, con un suono di campana, l’inizio delle scene, ottimi entrambi anche per la non semplice collocazione visto che col passare dei minuti la temperatura andava abbassandosi.

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Alla fine un vero trionfo, per uno spettacolo di primissima qualità e realizzato senza sprechi e solo con forze locali, che dovrebbe rappresentare un esempio anche per paesi più ricchi e molto più spreconi.

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Boris Godunov                                                 Martin Tsonev,                Svetozar Rangelov

Feodor                                                                Mario Krastev

Kseniya                                                                               Irina Zhekova

Kseniya’s Nurse                                                              Rumyana Petrova

Prince Vasily Ivanovich Shuysky                               Sergey Drobishevsky,   Daniel Ostretsov

Andrey Shchelkalov                                      Biser Georgiev

Pimen                                                                 Angel Hristov,                   Dimitar Stanchev

Old Man                                                             Dimitar Stanchev

Grigory Otrepiev                                            Kostadin Andreev

Varlaam                                                              Petar Buchkov

Misail                                                                   Plamen Papazikov

The Innkeeper                                                Tsveta Sarambelieva

Holy Fool                                                            Hrisimir Damyanov

Police Officer 1                                                Orlin Nevenkin

Police Officer 2                                                Nikolay Petrov

Mityukha                                                           Anton Radev

Patriarch Job                                                    Stoyan Alexiev

 

Conductor                                                         Konstntin Chudovsky

Direction and scenography                        Plamen Kartaloff

Musical preparation                                      Boris Spasov

Assistant Director                                           Vera Beleva

Chorus Master                                                                Violeta Dimitrova

Costumes                                                          Marta Mironska, Stanka Vauda

Children’s Choir Conductor                        Tanya Lazarova

Consultant                                                        Alexander Kostyuchenko

Light Designer                                                  Andrej Hajdinjak 

Graphic Artist                                                   Boyan Donev

Concertmaster                                                                Maria Evstatieva

Orchestra, Chorus and Ballet of the Sofia Opera

 

Domenico Gatto