Concerto. Meyerbeer e il suo tempo. Roma

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Roma. Accademia di Santa Cecilia. Lunedì, 6 Ottobre

MEYERBEER E IL SUO TEMPO, 
in occasione dei 150 anni dalla morte di Giacomo Meyerbeer (1791 -1864)

Per festeggiare i 150 anni dalla morte di Giacomo Meyerbeer l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha proposto un concerto dedicato al periodo in cui il celebre compositore tedesco, ma acclamato in Francia,  è stato il fulcro principale della scena operistica europea.

Quella dell’Accademia di Santa Cecilia  ha rappresentato, con la messinscena veneziana de “L’Africaine”  una delle sole due  celebrazione italiane dedicate al grande compositore.

Il pubblico romano ha gradito la scelta ed ha gremito la sala grazie anche alla straordinaria “coppia” protagonista della serata: Antonio Pappano e Diana Damrau:  soprano di spicco del panorama mondiale.

Il programma prevedeva un’alternanza fra le grandi pagine d’opera ( in cui il soprano tedesco ha potuto mettere in evidenza le sue indubbie qualità vocali) e le parti sinfoniche sia di Meyebeer, sia di altri compositori coevi : Rossini, Berlioz ed il Wagner giovanile.

La Damrau, dopo un inizio incerto nella prima aria che ha cantato: «D’ una madre disperata … Deh! Mira l’angelo …Con qual gioia le catene” tratta da “Il Crociato in Egitto” dovuto ad un raffreddore,  già nell’aria successiva: «Robert, toi que j’aime» tratta da “Robert le Diable” è stata a dir poco sublime, per la morbidezza della voce, il fraseggio ed i filati.

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Il programma è poi proseguito con l’aria della “Dinorah” “Ombre legere” ,un brano cantato come pezzo di bravura da tutti i più grandi soprani di coloratura: Maria Callas, Joan Sutherland, Mariella Devia, per citare solo i più importanti.

In questo brano la Damrau è riuscita non solo a restituire con maestria tutte le note superando con tranquillità gli acrobatici virtuosismi ma,a differenza di tante colleghe, si è espressa con  una eccellente qualità interpretativa.

A conclusione del programma il soprano si è esibita nella scena   “O beau pays de la Touraine» da “Les Huguenots”  nella quale è stata accompagnata per i ruoli di contorno da Sara Fiorentini (Urbain), Antonella Capurso (Dame d’honner) e Bruna Tredicine (Coryphée).Qui,  in un finale di grande bravura, la Damrau  è riuscita a dare corpo a tutte le  qualità che l’hanno resa celebre: agilità vertiginose, grande interpretazione  ed una straordinaria sicurezza nei sovracuti.

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Da parte sua Antonio Pappano ha diretto, ancora una volta in modo magistrale, l’orchestra di Santa Cecilia in un programma in cui assieme alle grandi pagine sinfoniche di Meyebeer: la “Marcia Indiana” de “L’Africaine” e l’ouverture della “Dinorah” sono state inserite  le ouvertures della “Semiramide” di Rossini, del “Benvenuto Cellini” di Berlioz e di “Das Liebesverbot” di Wagner. Un repertorio ideale e perfetto per esaltare le qualità del Maestro anglo-campano il quale ha l’indubbia capacità di riuscire a rendere compatta sia la musica, (anche quando questa non presenti una vera soluzione di continuità fra le varie parti della partitura)  sia l’orchestra facendo si che questa riesca a suonare come fosse un solo strumento e non un insieme di singoli musicisti.

Un connubio quello fra il Maestro e l’orchestra unico che rappresenta la vera eccellenza musicale che oggi vi è in Italia, La sola  capace di stare sullo stesso piano delle grandi orchestre europee.

Dobbiamo essere felici che un tale talento abbia scelto di essere Direttore stabile in una istituzione italiana assieme al Covent Garden di Londra. Questo fa si che in Italia si possa avere la fortuna di  ascoltarlo con continuità.

In un periodo in cui la Fondazione del Teatro dell’Opera dI Roma , e non solo,  si trova in una crisi senza precedenti l’esempio della Fondazione dell’Accademia di Santa Cecilia dimostra che con la qualità e la serietà si possono superare tutte le difficoltà e riuscire a realizzare serate come quella trionfale descritta .

Tutta l’Italia dovrebbe in questo momento ringraziare sia l’Accademia di Santa Cecilia, sia il maestro Pappano per le grandi emozioni che riescono ogni volta a regalare.

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Antonio Pappano direttore
Diana Damrau soprano

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa CeciliaBanda della Polizia di Stato

Domenico Gatto