Teatro di San Carlo, Napoli. 2 marzo 2014
Evgene Onegin; Musiche: Pëtr Il’ič Čajkovskij; Libretto: Pëtr Il’ič Čajkovskij, Konstantin Stepanovič Šilovskij, Modest Il’ič Čajkovskij
Tratto dal poema di Aleksandr Puškin
Dopo sessanta anni di assenza torna sul palco del Teatro San Carlo di Napoli il capolavoro di Tchaikovsky, per la prima volta in lingua originale, ed il pubblico partenopeo ha risposto in modo entusiasta a questa proposta, riempendo il teatro ed apprezzando molto la direzione di John Axelrod che ha dato una lettura molto romantica della musica senza eccessi, restituendo tutto quel sentimento malinconico che riempie la partitura senza però sfociare nel patetico, e tenendo una coesione di fondo che spesso risulta difficile per le opere del maestro russo.
L’orchestra napoletana ha risposto benissimo, suonando in modo ottimo, e riuscendo a narrare appieno la vicenda scritta da Puskin.
Ottimo anche il coro preparato da Salvatore Caputo.
Igor Golovatenko nel ruolo del protagonista non ha sfigurato, gestendo bene un personaggio molto complicato, dotato di una voce elegante e morbida, riesce a rendere appieno i mutamenti che avvengono nel suo animo, dal cinismo iniziale alla passione finale. Peccato che scenicamente risulti alquanto statico.
Carmela Remigio, ha disegnato una buona Tatiana, certo è un personaggio in cui deve crescere ed in cui sicuramente in futuro potrà prendersi delle ottime soddisfazioni. Come prima esperienza è andata molto bene, anche se nella famosa aria della lettera che la Remigio ha affrontato molto bene, diversamente che nel resto dell’opera, il direttore ha dettato dei tempi lentissimi, dilatando molto l’aria.
Marius Brenciu nel ruolo di Lensky è stato il migliore della serata. Calato appieno nella parte, dolce e malinconico. La sua voce si è dimostrata perfetta per la parte, bellissimo il duetto con Olga nel primo atto, ma soprattutto nella sua aria prima del duello è stato molto commovente, sfoggiando una voce capace di passare da slanci potenti a delicatissimi filati, rendendo questo il momento più intenso e facendo esplodere il pubblico in un grandissimo applauso. Attento alle ripetizioni.
Accanto a lui è stata ottima Ketevan Kemoklidze nell’interpretare un’Olga innamorata ma anche frivola e dispettosa come il personaggio vuole. Molto intensa nei duetti del primo atto, sia con Tatiana che con Lensky.
Buone prove nel complesso ha dato il resto del cast partendo dal basso Dmitrij Beloselskij nel ruolo di Gremin, alla Madame Larina di Giovanna Lanza, alla Philippyevna di Elena Sommer, al Triquet di Bruno Lazzaretti.
Bella la regia di Michal Znaniecki che grazie alle scene di Luigi Scoglio, crea una ambiente ghiacciato che andando avanti con la vicenda si scioglie come il cuore di Onegin. Molto suggestivo il primo atto, la scena del duello ed anche l’inizio del terzo atto col protagonista che guarda dietro un velo i ballerini come fantasmi in cui fra questi si intravede il fantasma di Lensky. Scade però nel finale in cui mostra insipiegabilmente un Gremin sulla sedia a rotelle, e soprattutto nell’ultimo duetto in cui disegna una Tatiana isterica, quasi tarantolata, che si agita sul divano che va totalmente in contrasto con la serena determinazione che rappresentano la musica ed il testo.
Nel complesso una bella serata di altissimo livello ed una ottima risposta del pubblico in un teatro da sempre abituato ad al repertorio italiano.
Onegin: Igor Golovatenko
Larina: Giovanna Lanza
Tat’jana: Carmela Remigio
Olga: Ketevan Kemoklidze
Lenskij: Marius Brenciu
Gremin: Dmitrij Beloselskij
Filippevna: Elena Sommer
Zarekij: Andrea Snarsky
Triquet: Bruno Lazzaretti
Direttore: John Axelrod
Maestro del Coro: Salvatore Caputo
Direttore del Corpo di Ballo: Alessandra Panzavolta
Regia e Costumi: Michal Znaniecki
Assistente regia e costumi: Zosia Dowjat
Scene: Luigi Scoglio
Coreografia: Diana Theocharridis
Luci: Bogumil Palewicz
Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo
Produzione dell’Opera di Cracovia in coproduzione con Bilbao e Poznan Opera
Domenico Gatto