Recensione di Tosca. Puccini. Palermo

LIRICA, TEATRO MASSIMO STAGIONE 2014: TOSCA.

Francisco García-Rosado (Trad. Vasco Fracanzani)

Successo clamoroso della Tosca al Teatro Massimo di Palermo. Abbiamo assistito alle prove generali del primo e del secondo elenco, e alla prèmiere.

È doveroso far presente che la prova generale del primo elenco è aperta a un pubblico di giovani, età inferiore ai 35 anni. Questo pubblico si è organizzato come associazione e ha raggiunto un’accordo con il teatro per cui i biglietti hanno un costo massimo di 15€. I 1200 posti disponibili sono quindi stati venduti in un ambiente di grande entusiasmo.

Alla fine della prova, tutti i presenti hanno espresso il loro gradimento alzandosi in piedi per applaudire e gridare bravo senza sosta. È questo il modo in cui si incentiva la fruizione dell’opera.

La prèmiere, anch’essa completamente esaurita, conteneva una sala piena di personalità, la cui massima autorità era rappresentata dal sindaco della città. Ha avuto un successo che possiamo definire come straordinario.

Il pubblico ha applaudito con intensità tutti i numeri musicali fino a raggiungere l’apoteosi finale. Al tenore Stefano Secco è stato chiesto di bissare la sua romanza «E lucevan le stelle…», e altresì è accaduto con il soprano Hui He e la sua aria «Vissi d’arte». Tale circostanza è insolita nei teatri e una ragione vi è di certo.

Stefano Secco ha una voce molto bella, malgrado la scelta d’interpretare ruoli pesanti si fa sentire nella zona acuta che rimane leggermente indietro.

Hui He ha cantato una Tosca meravigliosa, intrisa d’intensità. Possiede una voce grande e ben timbrata e gestisce dinamiche vocali di gran categoria. Il bis è stato straordinario: intenso, molto interiorizzato e, se del tutto possibile, con una padronanza tecnica ancora maggiore dei propri mezzi vocali.

LIRICA, TEATRO MASSIMO STAGIONE 2014: TOSCA.

Lo Scarpia di Alberto Mastromarino dimostra di possedere una voce molto adeguata al personaggio: scura, grande, estesa e molto ben proiettata. Come attore è straordinario, riesce a passare da uno stato ad un’altro in modo magistrale. Stupendi per la voce e la proiezione anche Carlo Striuli come Angelotti e Fabio Previati come Sagrestano.

Gli interventi del coro, sia nella Cantoria e nel Te Deum del primo atto che negli altri interni, si è dimostrata perfettamente impastata, intonata e musicale.

Il maestro Daniel Oren ha assunto la direzione musicale dello spettacolo. Magistrale. Le diverse famiglie orchestrali sono state delineate in modo conciso, senza imbrattamenti innecessari e con una intensità poco comune. Ha impreso alla recita una forza travolgente.

La regia corrisponde a Mario Pontiggia, un classico che imposta le produzioni rispettando al massimo i concetti originali. Magnifica la direzione dei cantanti e ottima l’utilizzazione dello spazio scenico.

Questa produzione del Maggio Musicale 2008, quindi alla nona ripresa, pareva rinascere nel marchio dorato della sala palermitana. Una produzione piena di dettagli di grande classe, con una scenografia maestuosa di Francesco Zito creata su bellissimi fondali dipinti; degno di particolare risalto è l’imponente ed oppressiva cupola del primo atto. Allo stesso autore appartengono gli splendidi costumi. L’illuminazione è di Bruno Ciulli, magica e perfetta.

Non sorprende, pertanto, che il pubblico abbia applaudito con simile ed incessante intensità durante tutta la recita. Al termine della stessa, infatti, gli spettatori sono usciti dalla sala con profonda e genuina soddisfazione, la sensazione che assistere una recita così era valsa senza dubbio la pena.

Senza alcuna pretesa di fare una recensione della prova generale del secondo elenco, diretta da Giuliano Betta, è d’uopo segnalare il trio dei protagonisti (Elena Rossi / Carlo Ventre / Ionut Pascu). Degno di menzione è il Cavaradossi del tenore uruguaiano Carlo Ventre.

LIRICA, TEATRO MASSIMO STAGIONE 2014: TOSCA.