Stabat Mater. Pergolesi. Vicenza

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Basilica della Madonna di Monte Berico – Vicenza, 27 giugno 2014

Sette minuti di applausi, tributati dal pubblico che esauriva la Basilica di Monte Berico, hanno salutato la conclusione di un concerto tra i più coinvolgenti da noi ascoltati negli ultimi mesi. Organizzato dall’ Associazione Concetto Armonico, nell’ambito del Festival Vicenza in Lirica, giunto alla seconda edizione, la serata ha visto assoluta protagonista il contralto Sara Mingardo.

La Meditazione in Musica proposta dal concerto prevedeva un programma sacro focalizzato sulle due estreme produzioni pergolesiane, ovvero il Salve Regina e lo Stabat Mater, proposte in alternanza a due capolavori vivaldiani, il Domine Deus dal Gloria e la Sonata Al Santo Sepolcro. Un intelligente confronto tra Napoli e Venezia, capitali indiscusse della musica nel diciottesimo secolo.

Con il sempre attento apporto dell’ensemble diretto con rigore e fantasia da Giuliano Fracasso, storica figura del panorama musicale non solo vicentino, il giovane soprano Giorgia Cinciripi ha reso il Domine Deus con voce fresca ed un approccio stilistico pressoché impeccabile. A seguire il Salve Regina, me quale Sara Mingardo ha posto in bella evidenza la ricchezza della sua voce dal timbro d’oro brunito, l’intelligenza del fraseggio, la ricchezza di accenti.

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L’ensemble, con alla testa il talentuoso giovane violinista Luca Ranzato, ha reso con sensibilità e varietà di colori l’atmosfera meditativa della sonata Al Santo Sepolcro, grazie anche alla concertazione attenta di Fracasso. Pezzo forte del programma lo Stabat Mater, nel quale il dialogo delle della Mingardo e della Cinciripi, assai affiatate tra loro ed in ottima sintonia con l’orchestra, ha permesso una fruizione dell’ ultimo capolavoro di Pergolesi volta alla meditazione ed all’introspezione. La Mingardo cesella con gusto ed intelligenza ogni singola frase, donandole il giusto colore e riempiendola di significato. L’ottava centrale è turgida, le note gravi fascinose, i fiati lunghi, la linea di canto perfetta.

Come si diceva sopra, successo pienissimo, anche nel nome di Claudio Abbado, al quale il concerto è stato dedicato, col pubblico scattato in piedi a comprendere tutti gli interpreti in un lunghissimo, meritato applauso.

Alessandro Cammarano