Matteo Beltrami dirige a Novara i virtuosi italiani

Matteo Beltrami
Matteo Beltrami

Matteo Beltrami dirige a Novara i virtuosi italiani in un concerto su musiche di Puccini, Wagner e Mahler con la partecipazione di Anna Maria Chiuri.

Con la prospettiva di  dare vita ad una futura stagione sinfonica, il teatro Coccia, in collaborazione con la fondazione teatri di Piacenza, ha proposto un concerto su musiche di Puccini, Wagner e Malher diretto da Matteo Beltrami ed eseguito da I virtuosi Italiani. La formazione, nata nel 1989, è una delle più attive e qualificate nel panorama artistico internazionale. Attualmente è considerato il complesso italiano che più si sta distinguendo per  l’eccellente livello dimostrato, per le idee musicali innovative e per le strategie manageriali.

Beltrami alla guida di tale orchestra ha diretto con la disinvoltura che lo contraddistingue motivato in più dal fatto di aver potuto esibirsi con un ensemble composto da musicisti a cui, come egli stesso ha detto nel dopo concerto, “ piace lavorare”.

Nell’occasione il Maestro genovese ha confermato il suo talento di comunicatore e divulgatore musicale, presentando con passione e precisione i brani scelti che hanno composto il concerto.

Ha aperto il programma  I Crisantemi : il breve brano di esordio di Giacomo Puccini  che è già una pagina esemplare e anticipa il clima crepuscolare della Manon Lescaux. Un  brano  probabilmente scelto per traghettare il pubblico novarese dal mondo dell’opera ( ricordiamo la recente Butterfly ) a quello della sinfonica.

Il secondo brano in programma è stato L’idillio di Sigfrido di Richard Wagner, brano famosissimo, realizzato per fare una sorpresa all’amata Cosima la mattina del Natale 1870). Beltrami ha sottolineato con delicatezza il carattere intimo e sereno dell’idillio che  Wagner concepì come sua opera più domestica e privata. Un raro momento di sospensione e serenità nel corpus della musica Wagneriana.

Ha concluso la serata l’esecuzione della IV sinfonia di Gustav Mahler. L’unica sinfonia del compositore austriaco che può essere realizzata con un orchestra da camera. Una scelta che evidenzia come tutto il concerto intendesse seguire una costante di delicatezza e di sentimento dell’infanzia.

La sinfonia n 4, come si sa, è ispirata a Mahler dalla passione del compositore per l’antologia di fiabe Il corno magico del fanciullo e, in particolare, per il brano La vita celestiale, che narra dell’immaginazione di un bambino mentre dipinge un paradiso fiabesco. Una fiaba musicale, quella di Mahler che però alterna leggiadria e trasalimenti per arrivare, nello scherzo, a colorarsi di tinte inquietanti, soprattutto nell’assolo di quel violino accordato un tono sopra per rievocare lo strumento dei suonatori ambulanti. Delicatezze ed inquietudini che si intrecciano fino al finale immaginato da Malher come un lied, che lo stesso compositore raccomandava di cantare con tono gioioso infantile e senza alcuna inflessione parodistica: intenzione dell’autore restituita con maestria ed attenzione da Anna Maria Chiuri. Il mezzosoprano, che si è sempre contraddistinta per essere una delle poche voci italiane che si trovano a proprio agio nel repertorio di lingua tedesca, ha avuto un tale successo che ha dovuto bissare la sua performance.

In generale, la dimensione delicata ed allo stesso tempo inquieta proposta da un programma intelligentemente coerente, è stata resa con grande sensibilità dalla direzione di Matteo Beltrami che con questo concerto si conferma come uno dei più acuti ed efficaci direttori del momento.

Domenico Gatto