Sergio Alapont. Maggio Musicale Fiorentino

Sergio-Alapont

Palazzo Pitti, Cortile dell’Ammannati

Sabato 29 giugno, ore 21.30

Direttore Sergio Alapont

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

 Smetana La sposa venduta, Ouverture

Verdi Otello, “Fuoco di gioia”

Dvořák Rusalka, Polonaise

Verdi La traviata, Preludio atto I

Verdi La traviata, “Noi siamo zingarelle… Di Madride noi siam mattadori”

Dvořák Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo

 

I

naugura la stagione estiva a Palazzo Pitti, sabato 29 giugno 2013, ore 21.30, nel Cortile dell’Ammannati, il giovane e promettente direttore spagnolo, Sergio Alapont, sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino per un programma intrigante e popolare che, dalla Repubblica Ceca all’Italia, presenta capolavori della seconda metà dell’Ottocento, brani che sono divenuti celebri e fondamentali per la storia e l’identità dei due Paesi. Estratti dalla Traviata e dall’Otello di Giuseppe Verdi si alternano a l’ouverture dalla La sposa venduta di Bedřich Smetana, e la Polonaise dalla Rusalka di Antonín Dvořák, autore della nota Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo, a chiusura di concerto.

 Vincitore del Concorso Internazionale per direttori d’orchestra di Granada, Sergio Alapont è Direttore Artistico e Direttore Principale dell’Orchestra Manuel de Falla, Direttore Artistico e Direttore Principale dell’Orquestra de Castellón e Direttore Musicale del Benicassím Opera Festival. Nelle passate stagioni ha diretto: La traviata a Poznan, Rigoletto ad Alicante, Madama Butterfly a Granada, L’elisir d’amore all’Opera Benicàssim, Una cosa rara al Palau de Les Arts Reina Sofia a Valencia e a Valladolid, Il barbiere di Siviglia e Norma a Sassari, Don Pasquale a Treviso e Ferrara, Il cappello di paglia di Firenze al Teatro Comunale di Firenze, Pulcinella di Stravinskij al Teatro della Fortuna di Fano.

È stato assistente di Marco Armiliato in numerose produzioni del Metropolitan Opera di New York, fra le quali Madama Butterfly, La bohème e Sly. Ha tenuto inoltre concerti con l’Orchestra della Toscana, con l’ Orchestre National de l’Ile de France a Parigi con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino.

Il cinquecentesco Cortile dell’Ammannati in Palazzo Pitti, luogo fra i più suggestivi della Firenzmedicea, che prende il nome dall’architetto Bartolomeo Ammannati (1511-1592), cui venne affidato il compito di ampliare Palazzo Pitti, offre un palcoscenico di naturale bellezza, dove la patina del tempo e la suggestione del luogo incantano, in un’atmosfera ideale, capace di fondere in armonia arte e musica, danza, parola e architettura.

 

Palazzo Pitti è, in tutti i suoi scorci (Giardino di Boboli, Vivaio di Nettuno, Piazzale della Meridiana, Piazzale di Bacco, Vasca dei Cigni, Prato delle Colonne, l’Anfiteatro, la Sala Bianca, etc.) un luogo caro al Teatro del Maggio, che fin dalle sue origini usufruì di questo spazio per trasformarne vedute e panorami in quinte ideali, frequentato dai fiorentini dal 1933 al 2009, in centinaia di spettacoli.

 Se gli ultimi concerti risalgono al 2009, ed ancora mostre ed incontri con il pubblico hanno portato gli spettatori del Maggio a Palazzo Pitti fino a pochi anni fa, in realtà, per rintracciare una stagione così ricca di produzioni, balletti, concerti, compreso l’allestimento di un’opera, bisogna risalire molto indietro nel tempo.

 Da quasi 30 anni con l’opera il Maggio manca a Palazzo Pitti, quando venne allestito L’Orfeo di Monteverdi/Berio per la regia di Pier Luigi Pizzi nel Maggio 1984.

 Un particolare ringraziamento va a Cristina Acidini, Soprintendente della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e a Mauro Linari, Direttore Ufficio Parchi e Giardini del Polo Museale Fiorentino.