Il capolavoro Wagneriano Tristan und Isolde, è approdato al teatro Verdi di Trieste in una nuova produzione.
La direzione è stata affidata a Christopher Frankiln che nonostante debuttassi in questo titolo è riuscito a cogliere tutte le sfumature di questa meravigliosa partitura riuscendo a rendere al meglio tutto l’erotismo che Wagner ha voluto emanare con le sue note. Ottima in questo la resa dell’orchestra triestina che alle prese con uno spartito non semplice ha dimostrato di essere di alto livello. Bella prova nel primo atto anche del coro preparato da Francesca Tosi.
Nel ruolo della protagonista si è distinta Allison Oakes, soprano dotata di un bel timbro e dagli acuti squillanti, meraviglioso è stata nel finale, laddove canta una delle pagine più belle e famose della storia della musica.
Il tenore Bryan Register ha reso molto bene un Tristano appassionato, ottimo sia nella zona grave che negli acuti.
Molto centrato anche il resto del cast a cominciare dal mezzosoprano Susanne Resmark nel ruolo di Bragane, molto convincente scenicamente nonostante qualche problema nell’acuto.
Nicolò Ceriani baritono locale è stato perfetto nel ruolo di Kurneval dotato di una voce robusta e centrata ed anche di una bella presenza scenica. Soprattutto è da lodare perché sono pochi i cantanti italiani che decidono di avventurarsi in questo repertorio.
Il basso bielorusso Alexey Birkus ha reso molto bene il vecchio Re Marke così come Motoharu Takei è stato molto credibile nel ruolo di Melot.
Completavano il cast il Giovane marinaio interpretato dal tenore Andrea Schifaudo, il Pastore del tenore tenore Dax Velenich ed il Timoniere del baritono Hitoshi Fujiyama.
La regia è stata affidata a Guglielmo Ferro, che affidandosi dalle belle scene minimali realizzate da Pier Paolo Bisleri, è stata molto aderente al testo senza farsi prendere dalle smanie interpretative che oggi si vedono in giro, in modo da essere comprensibile a tutti. Molto aderenti i costumi realizzati da Virginia Carnabuci.
Domenico Gatto